PAULUCCI Enrico
Genova 1901 - Torino 1999

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galleria d'arte il triangolo
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Nato da antica famiglia di origine emiliana. Nel 1912 si trasferì con i suoi a Torino dove compì gli studi classici laureandosi poi in scienze economiche ed in legge. Già durante il liceo si era rivelata la sua inclinazione per la pittura e mentre seguiva i corsi universitari cominciò ad esporre nelle mostre locali, partecipando anche per breve tempo al gruppo futurista torinese. Datano dal 1927-28 i suoi primi incontri con quelli che erano allora i pittori più vivi e spregiudicati di Torino, soprattutto con Casorati, Menzio, Chessa, Levi, Bozzetti ecc. Furono queste amicizie particolarmente stimolanti e positive per Ia sua formazione. Nel 1928 si reca a Parigi dove soggiorna a lungo conoscendo così da vicino la pittura francese dall'imoressionismo in poi, socialmente interessato alle opere recenti di Picasso di Matisse, di Dufy, di Braque, artisti di cui poco si conosceva in Italia. Nel 1929, di ritorno a Torino. Si unì con gli amici Chessa, Galante, Levi, Menzio e Boswell costituendo il gruppo dei "Sei Pittori".
Questo movimento ebbe vita breve ma intensa e non inutile: avendo in Lionello Venturi ed Edoardo Persico due impareggiabili sostenitori e consiglieri si battè, in un clima di nazionalismo artistico, per un'arte ilaliana libera, aperta aí vitali fermenti europei. Dopo le fortunate mostre del 1929-30 a Torino, Genova e Milano, il gruppo praticamente si sciolse. Paulucci, Menzio e Levi tennero ancora insieme nel 1931-32 mostre a Parigi, Londra e Roma, poi ognuno prese la sua strada, anche se fedele nel tempo a delle prime giovanili esperienze. Dopo queste prime affermazioni I'attività dí Paulucci fu assai varia ed intensa e lo portò a lunghi soggiorni a Roma, Firenze, Parigi, Londra, ed a stringere stimolanti amicizie con pittori, scrittori ed artisti in Italia e fuori. Intanto le grandi rassegne italiane, dalla Biennale di Venezia alla Quadriennale di Roma, gli dedicavano mostre e sale personali, a cui partecipò ottenendo premi e riconoscimenti. A Torino, dove non esistevano allora mercanti aggiornati né sodalizi o musei attenti alle nuove tendenze dell'arte, fondò con Felice Casorati lo studio Casorati-Paulucci, dove organizzò tra le altre la prima mostra italiana d'arte astratta del gruppo milanese del Milione. Diresse poi, sempre con Casorati, lo studio "La Zecca" dove si tennero mostre che per il clima di allora si consideravano d'avanguardia. Così nel 1938 fondò e diresse il Centro delle Arti, con mostre di artisti allora poco conosciuti a Torino. Nel 1939 Paulucci è chiamato alla cattedra di pittura dell'Accademia Albertina. Il suo insegnamento liberò da pregiudizi accademici segnò l'inizio di più attuali orientamenti negli studi. Dopo la guerra, con l'allargamento degli orizzonti e le nuove esigenze estetiche che andavano maturandosi, Paulucci arricchì e rinnovò le proprie esperienze; la sala allestita nel 1956 alla Biennale di Venezia segnò un importante momento nel suo sviluppo artistico. Paulucci si è dedicato alla scenografia teatrale e cinematoqrafica, e ad opere di ampia decorazione, mentre la sua opera di incisore e di litografo è stata in questi ultimi anni assai attiva ed originale. Nel 1955 è stato chiamato alla direzione dell'Accademia Albertina.
Opere di Paulucci si trovano in molte gallerie e musei italiani ed esteri, principalmente a Roma, Torino, Genova, Milano, Palermo, Parigi, Londra, Mosca, Buenos Ayres, Caracas, San Paolo, Tel Aviv, Haifa.

(Da: G. C. Argan:  "Paulucci", Torino 1962)

 


Dalla finestra dello studio
Olio su tela - cm 15 x 15

 

Marina
Olio su tela - cm 40 x
30



Marina
Olio su tela - cm 40 x
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