MARASCO Antonio
Lamezia Terme 1896 - Firenze 1975

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Nel  1906  si  trasferì  con  la  famiglia  a  Firenze,  città  in  cui  interrotti  gli  studi  tecnici  si  iscrisse  al  Liceo  Artistico  e  all’Accademiadi  Belle  Arti.  Negli  anni  1913,’14  aderì  al  Futurismo,  dipingendo alcuni  paesaggi  toscani  in  chiave  dinamica.  Nel  ’14  effettuò  un viaggio  in  Germania;  a  Monaco  conobbe  Franz  Marc  e  Kandinsky; a Berlino nella Galleria Der Sturm incontrò Marinetti, con cui aveva già avuto contatti nell’11, che lo invitò ad accompagnarlo in  Russia  per  una  serie  di conferenze.  A  Mosca  e  a  Pietroburgo  fece  conoscenza  con  gli  esponenti  della  locale  avanguardia, Malevich  Larionov  Tatlin  Majakowskij.  Al  ritorno  espose  alla  1a Mostra Internazionale Futurista alla Galleria romana di Giuseppe Sprovieri.  Successivamente  assieme  a  Boccioni,  che  fu  per  lui un  sicuro  punto  di  riferimento,  e  ad  altri  artisti  inviò  opere  alla Mostra futurista di San Francisco in California e a quella della Galleria Macbeth di New York. Volontario in guerra, nel ’18 fu colpito da esalazioni di gas nervino e ritornò ammalato a Firenze, dove continuò il lavoro, organizzò due mostre ( Saletta Gonnelli e  Galleria  Arno  )  e  partecipò  all’Esposizione  Futurista milanese  di  Palazzo  Cova  in  via  Manzoni.  In  questo  tempo  Marasco  fu un autentico provocatore, in linea con i dettami del movimento, tanto  che,  durante  una  mostra  alla  Galleria  Arazzieri  di  Firenze, sfregiò  i  quadri  degli  allievi  di  Galileo  Chini  (  che  lo  aveva  bocciato  agli  esami  di  diploma  ),  gesto  che  fu  esaltato  dalla  rivista Roma  Futurista,  ma  che  determinò  il  suo  arresto  e  l’allontanamento da tutte le Accademia d’Italia. Dopo la guerra divenne un rappresentante  del  movimento  in  Europa  (  Primo  Conti  lo  definì un frate  trappista  del  Futurismo  ):  andò  in  Svizzera  e  a  Berlino, dove  collaborò  al  November  Group  e  dove  conobbe  Grosz  Klee Dix  Richter  Kandinskji.  Nel  1921  espose  a  Berlino  alla  Galleria di  Ruggero  Vasari;  nel  ’22  ancora  a  Berlino  all’Esposizione  Internazionale  Futurista, alla  Mostra  di  Dusseldorf e  all’Esposizione  Futurista  Internazionale,  inaugurata  con  una  conferenza da  Marinetti,  nel  salone  del  Winter  club  della  Galleria  Subalpina di  Torino.  Nei  primi  anni  Venti  fu  autore  di  allestimenti  scenici per  Rosso  di  San  Secondo,  Anton  Giulio  Bragaglia  e  altri  e  suoi disegni e bozzetti furono pubblicati su giornali e riviste ( Noi , di Enrico  Prampolini  ).  Nel  ’24  compose  il  balletto  Amore  al  seltz, musicato da Silvio Mix e rappresentato al teatro Verdi di Pisa; e organizzò  la  Compagnia  del  Teatro  Futurista  Sintetico  Sensorio Fulminante,   che  debuttò  al  Teatro  della  Lizza  di  Siena.  Nel ’25  fu  presente  alla  3a  Biennale  Romana  al  Palazzo  delle  Esposizioni;  nel  ’27  alla  1a  Mostra  d’Arte  Futurista  di  Palermo,  promossa dal Gruppo Futurista Siciliano; nel ’28 alla Grande Mostra Futurista di Imola; nel ’29 alla  Mostra di 23 Artisti Futuristi alla Galleria Pesaro di Milano. In quell’anno firmò assieme a Marinetti Balla  Prampolini  Dottori  Depero  Benedetta  Tato  Somenzi  e  Fillia il  Manifesto dell’aeropittura futurista; nel ‘30 fu invitato alla Mostra  dei  Pittori  futuristi  alla  Galleria  23  di  Parigi.  Partecipò  alle Biennali di Venezia del ’28, nella Mostra “Futurismo”, con un’opera;  ’32,  nella  “Mostra  dell’Aeropittura  e  della  Pittura  dei  Futuristi Italiani”, con due opere; ’34, nella “Mostra degli Aeropittori Futuristi Italiani”, con un’opera; ’42, nella “Mostra del Futurismo Italiano”, con otto opere; ’60, nella “Mostra storica del Futurismo”, con due opere; e alla 1a Quadriennale romana del ’31, con tre opere, Lirismo strameccanico di officina, Paesaggio della Sila grande, Introspezione polidimensionale di arrotino ( le due ultime pubblicate, senza l’indicazione, sul vol. Crispolti - Sicoli. Nello stesso anno organizzò, assieme a Thayat, la Mostra Futurista di Firenze, città in cui presentò anche una mostra alla Galleria Botti. Negli anni 1930, ’31, ’34 fu presente alle Mostre Sindacali fiorentine. Nel 1932 ruppe con Marinetti e fondò a Firenze un movimento, i Gruppi Futuristi di Iniziative. Il movimento, preannunciato da un numero unico, Larno, sic, si interessò di architettura, arti applicate, teatro, cinema e registrò l’adesione di numerosi pittori scultori architetti. Nel ’33 pubbli- cò il relativo Manifesto e il numero unico Supremazia Futurista; alla Mostra futurista di aeropittura ed arte sacra , Galleria d’arte Bellini, Palazzo Ferroni, Firenze, ebbe una sala personale. Nel ’34 pubblicò un dramma futurista, Panorami allo Zenith e partecipò alla Mostra del Sindacato Fiorentino interprovinciale fascista di Belle Arti. Durante la 2a Guerra Mondiale militò nella Repubblica sociale; caduto il Fascismo venne arrestato e si salvò dalla fucilazione fingendosi morto. Processato a Bergamo fu condannato a cinque anni per collaborazionismo. Il ’48 fu presente alla V Quadriennale romana e l’anno successivo si trasferì a Roma, dove continuò la sua attività: mostra alla Galleria della Giraffa. Negli anni ’50 proseguì una sua ricerca sull’astrazione geometrica, ottenendo una personale alla Art Gallery della Yale University, USA, e una partecipazione alla mostra storica Futurismo e pittura metafisica della Kunsthaus di Zurigo. Alla VI Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma, 1951 / ’52, presentò l’opera Vele ad Amalfi. Nel ’53 prese parte alla Mostra dell’arte nella vita del Mezzogiorno d’Italia al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Nella stessa sede espose: nel ‘55 alla Mostra internazionale di Arte contemporanea; nel ’57 al Premio di pittura Enrico Toti - Federazione romana della associazione nazionale combattenti e reduci; nel ’58 alla Rassegna di arti figurative di Roma e del Lazio. Il ’59 vide la sua presenza in varie manifestazioni: Il Futurismo,Ente Premi, Palazzo Barberini, Roma; Rassegna di arti figurative di  Roma  e  del  Lazio,  Vedute  di  Roma,  Palazzo  delle  Esposizioni, Roma;  8a  Quadriennale  d’arte,  Roma;  “Futuristen”,  Stadtische Galerie,  Monaco;  Il  Futurismo,  Kunstmuseum,  Winthertur;  Mostra  Antologica,  Palazzo  delle  Esposizioni,  Roma.  Nel  ’61  fu  presente  ancora  alla  Quadriennale;  e  negli  anni  successivi  tenne molte  personali  in  varie  città  italiane  e  straniere,  Milano  Roma Chicago  Ginevra  Reggio  Calabria  Padova  Cosenza;  come  anche partecipò  a  varie  mostre storiche  sul  Futurismo  in  tutta  Europa. A  causa  delle  cattive  condizioni  di  salute  nel  ’72  ritornò  a  Firenze, ove ebbe problemi alla vista.